Uno degli artisti che mi ha colpito di più live quest’anno è sicuramente quello – al Sonar Barcellona – di Dominik Fernow, nel suo progetto più violento e oscuro e dal nome tutt’altro che beneaugurante: Vatican Shadow. Il suo live, per la cronaca, non ha offerto niente di imperdibile o particolarmente avanguardistico, niente giochi di luce, niente interazione col pubblico, niente apparte il travolgente susseguirsi di beat metallici e industriali e una dose massiccia di dissonanze noise, una dark-techno parecchio infastidita, insomma.
Non che i progetti paralleli di Dominik fossero studiati per il dancefloor più poppeggiante (sia con i moniker Cold Cave e Prurient il nostro si dilettava con stilettate e ambienti post-atomici non propriamente adatti a far ballare la massa), ma è a nome Vatican Shadow che vede le prove migliori e che, magari tirando un pò la corda in un’eccessiva durata totale, chiude ipoteticamente il cerchio.
Remember Your Black Day, uscito su Hospital Productions, è un monolite di incazzatura, snervante e a tratti e quasi da “aspetta che questa la tiro avanti” ma senz’altro un buon lavoro . Si potrebbe dire che, dato che il progetto Vatican Shadow è un concept basato sulle ingiustizie della guerra in Iraq, (a tal proposito i titoli delle tracce sono più che eloquenti…), Dominik trova la credibilità necessaria per un’ispirazione così “importante”.
Di certo non comparirà nelle immancabili classifiche dei migliori album dell’anno ma chi se ne frega dei vari revival garage o produzioni troppo cervellotiche, troverà in questo Remember Your Black Day un pò di techno onesta. E, ovviamente, incazzata.
Io l’ho visto Vatican Shadow… Incazzato è la parola adatta!