Il PR è una figura che chiunque ha incontrato nella propria vita anche senza per forza interessarsi al club culture o night life (che paroloni!). Di questi esistono molteplici tipologie e non mi stupirei nell’imbattermi in un documentario alla Super Quark a riguardo come se si parlasse delle popolazioni d’erbivori che popolano le pianure del Serengeti . Ognuno di questi soggetti persegue il proprio, diciamo lavoro, a proprio modo e con propri intenti, dando vita ad un vero e proprio esercito. Non è mia intenzione entrare in profondità su argomenti seri e vasti come l’onesta e il guadagno personale di certe di queste figure e mi limito personalmente a considerare quelle brave figure con cui ho avuto il piacere di trattare.
Quello che oggi però vi racconto sono delle buffe dinamiche che ho avuto modo di osservare durante queste vacanze natalizie.
Si sa che ormai i social network permeano la nostra vita e così pure il mestiere delle pubbliche relazioni ha fatto tesoro di ciò, spostando, ciò che un tempo era svolto su campo con messaggi, telefonate e flyer, ad un “volantinaggio” virtuale, forse meno romantico, ma sicuramente meno faticoso e più efficace delle vecchie dinamiche.
Così durante queste settimane è stato su ogni bacheca un fiorire di post, messaggi e condivisioni di party di capodanno ed è proprio qui arriva il bello!
Lo spirito di appartenenza a uno staff spinge a incensare e divulgare l’evento che si sostiene, forse senza soppesare realmente i contenuti che questo propone perché l’importante è fare di una data sul calendario qualcosa di concreto. Purtroppo in ogni branco esistono i più arditi o i più maleducati, forse dovrei dire, che per promuovere il proprio evento non possono fare a meno di denigrare la concorrenza dando luogo a una spirale che non di rado sfocia in “catfight” spinti dall’ambizione d’essere il meglio e di proporre il meglio. Nonostante tutto ciò, quello che più mi colpisce è quanto ci credano per metterci puntualmente la faccia e quale sia lo spirito di appartenenza a un collettivo che vuole contemplare solo vittorie per potersi dire un’unica, sola, vincente cosa!
Poi arriva capodanno e nello stesso social network in cui assistevi a epiche vicissitudini,da una foto con tanto di geo tag scopri che suddetti PR sono ad almeno a cinquecento chilometri di distanza dal locale o dal party che reclamizzavano; sta a vedere che Giovanni Rana a casa propria consuma solo 4 Salti in Padella Findus!