Ciao Paride, grazie di aver accettato di fare 4 chiacchiere con Undernoise.it ! iniziamo subito parlando del tuo percorso artistico: come ti sei formato musicalmente? qual’è stata la scintilla che ha dato il via alla tua carriera, c’è un artista rappresentativo che ti ha attratto e ispirato particolarmente?
Ciao ragazzi grazie a voi per quest’invito! Stranamente da piccolo non ascoltavo molta musica, ero molto piu’ interessato ad attivita’ come costruzioni, disegno e vari sport. Simpaticamente, ho scoperto la musica grazie a GTA San Andreas, durante le missioni grazie alla radio nelle varie auto rubate da CJ! Da quel momento la musica mi e’ apparsa come un elemento complementare in una qualsiasi situazione. Per quanto riguarda la musica elettronica penso che ci siano stati molti artisti che mi hanno ispirato, ma partirei con i DJ dell’evento Diabolika, che seguivo tramite M2O nel periodo 2007-08, i quali mi hanno presentato la Techno Minimal di cui mi sono subito innamorato. Successivamente artisti come Dubfire, Adam Beyer, Richie Hawtin, Luciano, Paco Osuna, Christian Smith, Uto Karem, Sven Vaeth e Carl Cox mi hanno “guidato” verso il tipo di sound che suono e produco ad oggi.
Ci parli del progetto Redrum Music partito nel 2013? Quali i traguardi raggiunti e le ambizioni per il futuro ?
Per quanto riguarda Redrum Music, e’ un progetto alla quale partecipo soltanto in qualita’ di Artist & Repertoire, mi occupo dell’ascolto delle demo e dello scouting di artisti, mentre Pietro ‘Dema’ ne e’ il manager esecutivo come anche la figura principale dell’etichetta. Fin ora siamo molto contenti di aver costruito un’etichetta solida in cosi’ poco tempo, abbiamo coinvolto artisti fra i piu’ interessanti della scena quali Pig & Dan, Loco & Jam, Metodi Hristov, Filterheadz, Alex Mine, Alex Costa, The Yellowheads, per nominarne alcuni; e miriamo a proporre artisti sempre piu’ interessanti ed ovviamente musica di prima scelta spaziando fra una Techno ed una Tech-house consone con le nostre visioni.
Oltre a Redrum Music, sto lavorando alla realizzazione della mia etichetta, Post Scriptum Music, la quale ho iniziato ad ideare nel 2010 e che prevedo di aprire per inizio anno nuovo. L’etichetta mirera’ a pubblicare pochi lavori, rispetto alla media del mercato, ma con qualita’ particolari e con una coincisa e cinematica narrazione di una “storia”. Artisticamente mireremo a coinvolgere sia artisti emergenti che nomi gia’ affermati con lo scopo di creare una coerente raccolta di “storie” la quale peculiarita’ sara’ un’enorme cura per la produzione musicale, fisica, grafica ed ovviamente per l’espressione dell’idea stessa.
Secondo il tuo punto di vista, rimanere in Italia è un limite per gli artisti underground? Ritieni necessaria un’esperienza all’estero o per te se uno ha talento può emergere facilmente anche qui nel Belpaese?
In italia forse abbiamo l’impressione che i nostri artisti emergenti attualmente residenti nella penisola non stiano sbocciando come potrebbero se vivessero all’estero, ma la verita’ dei fatti e’ che invece questi stessi artisti si stanno facendo notare piu’ all’estero che in Italia dove invece hanno mercato eccome!
Purtroppo noi riusciamo a d apprezzarci solo quando sono gli inglesi, gli americani od i tedeschi a farlo. Sara’ qualcosa nel nostro DNA?
Joseph Capriati e Luigi Madonna sono emersi nella scena internazionale quando vivevano ancora in italia. I primi maggiori esponenti della Techno italiana nel mondo quali Markantonio, Rino Cerrone, Danilo Vigorito per esempio sono artisti che hanno sempre avuto base in Italia. Si potrebbe anche dire che uno dei motivi per il quale molti artisti si trasferiscono all’estero, per esempio a Barcellona, e’ sicuramente la comodita’ per negli spostamenti fra le varie serate, avendo l’aereoporto di El Prat a soli quinici minuti da casa!
Fino ad ora hai rilasciato le tue produzioni su importanti label come Sci+Tec, KD Music, Fabric, Toolroom records, Global Underground, Trapez, Agile recordings, etc.. quali sono le prossime che hai nel mirino? Progetti e collaborazioni future?
Meglio una gig in un piccolo club o ad un festival con migliaia di persone? cambia il tuo approccio a una serata in base alla location? C’è un locale/evento dove hai suonato a cui sei particolarmente affezionato?
Per quanto riguarda la location, assolutamente si, posso dire di cercare quanto piu’ possibile di essere un artista “contestuale” poiche’ le mie playlist sono divise per lughi, ed i miei set sono ispirati proprio dal contesto geografico/architettonico e sociale dell’evento (il che si rifa’ molto alla storia di GTA di cui vi ho parlato in precedenza a pensarci). Per quanto riguarda i locali che “mi appartengono” sono molto affezionato al Club Aquarium ed all’ Egg di Londra, i locali nei quali ho iniziato a suonare appena arrivato in Inghilterra e che mi hanno regalato emozioni indimenticabili. Un altro locale in cui spero di tornare a suonare presto e’ il Bukowski di Heilbronn, Germania, un locale da circa 150 persone dove nel 2013 ho suonato un set di 6 ore con un pubblico veramente fantastico e spiritualmente in sintonia con ciò che volevo comunicare! E’ stato fantastico!